PICCOLI ANGELI









La piccola Fortuna

Parco Verde di Caivano, la morte di Fortuna e Antonio non fu un incidente L’avvocato che assiste la mamma della piccola consegna tre video-testimonianze ai pm NAPOLI — Forse una svolta nelle indagini sulla morte della piccola Fortuna, precipitata lo scorso luglio da un finestrone nel Parco Verde di Caivano. O forse solo una falsa pista, un tassello non risolutivo per ricomporre il difficile puzzle: l’avvocato Angelo Pisani, che assiste la madre di Fortuna Loffredo, ha depositato ieri alla Procura di Napoli Nord tre filmati con relativi audio. Filmati in cui tre persone parlano non della morte di Fortuna, ma di quella di Antonio Giglio, il bimbo morto in circostanze simili alcuni mesi prima. E affermano, secondo l’avvocato Pisani, che Antonio, come Fortuna (compagna di giochi della sua sorellina), non morì di morte accidentale.I filmati sono stati acquisiti dai pm Federico Bisceglia e Claudia Maone, che indagano sulla morte di Fortuna con il coordinamento del procuratore Francesco Greco. I due magistrati si muovono di concerto con la Procura di Napoli: il fascicolo sulla morte di Antonio, infatti, è sulla scrivania del pm partenopeo Urbano Mozzillo, della sezione coordinata dall’aggiunto Vincenzo Piscitelli; all’epoca, infatti, il Tribunale di Napoli Nord non era ancora stato istituito. I carabinieri sono stati delegati a visionare i filmati e identificare due delle tre persone che vi compaiono. La terza, una donna che asserisce di avere assistito alla morte di Antonio, è infatti già nota agli investigatori, che l’hanno sentita per ben tre volte. E a loro, sembra, la signora si è mostrata assai più incerta e confusa di quanto non appaia nel filmato. Cautela, dunque, ma anche grande attenzione per quelli che potrebbero diventare elementi utili alle indagini. Le altre due persone riprese nei filmati non dicono di avere assistito alla morte di Antonio, ma affermano di essere in possesso di notizie importanti. Notizie secondo cui il bambino era al centro di una brutta vicenda familiare, con genitori in contrasto tra loro, litigi, dispetti reciproci. Notizie che farebbero riferimento anche a uno stato di disagio psicologico di persone della cerchia familiare. In questo contesto, è l’ipotesi avanzata dall’avvocato Pisani, potrebbe rientrare la morte sia di Antonio che di Fortuna, la quale la mattina in cui morì era andata a giocare proprio in casa Giglio. Ma un conto sono le ipotesi, anche suggestive, un conto gli elementi concreti. E di elementi concreti, purtroppo, al momento gli inquirenti non dispongono. Per tentare di chiarire se Fortuna sia accidentalmente precipitata dal balcone o se, invece, qualcuno l’abbia spinta giù, magari dopo avere abusato di lei, i pm attendono l’esito degli accertamenti del Ris dei carabinieri e la relazione dei periti che hanno preso parte all’autopsia: gli esperti, il cui responso era atteso per i prossimi giorni, hanno chiesto un altro mese di tempo. Due famiglie continuano dunque a tormentarsi e a chiedersi che cosa sia accaduto davvero in quel palazzone popolare del Parco Verde. C’è davvero un collegamento tra la morte di Antonio e quella di Fortuna? Sono stati tragici incidenti o qualcuno ha deliberatamente messo fine alla vita di due bambini? C’è stato chi ha abusato di entrambi o solo della femminuccia? E perché nessuno, in tutto questo tempo, si è presentato ai carabinieri o in Procura per testimoniare? CORRIERE DEL MEZZOGIORNO




LA MISTERIOSA E TRAGICA STORIA DI CICCIO E TORE
La vicenda dei fratellini di Gravina ha inizio il 5 giugno del 2006 con la scomparsa di Francesco e Salvatore Pappalardi, 13 e 11 anni, di Gravina in Puglia. Una scomparsa rimasta nel mistero per quasi due anni, quando vengono ritrovati morti in una cisterna sotterranea in via Consolazione. Di seguito le tappe del caso. 

- 5 Giugno 2006: E’ il giorno della scomparsa a Gravina di Francesco e Salvatore Pappalardi. Al momento della scomparsa da circa venti giorni per decisione del Tribunale dei minorenni sono affidati al padre Filippo che vive con una convivente, Maria Ricupero, le sue due figlie ed una figlia nata dalla seconda unione del genitore. Pappalardi è separato dalla moglie Rosa Carlucci, che vive con un’altra figlia minorenne della coppia a Santeramo in Colle (Bari). 

- Giugno 2006: Ricerche ininterrotte in città (compresi pozzi e anfratti), nella gravina , sulla Murgia, nei boschi, finanche in Romania. Le ipotesi sono varie: allontanamento volontario, ruolo della madre, pista della pedofilia, pista rumena, tutte senza riscontri. Le indagini si concentrano sul padre. 

- 27 Novembre 2007: Primo sviluppo importante dell’inchiesta: viene arrestato Filippo Pappalardi con le accuse di duplice omicidio aggravato da futili motivi e dai vincoli di parentela ed occultamento di cadavere. 

- 25 Febbraio 2008: La tragica scoperta: i corpi di Ciccio e Tore vengono trovati da un vigile del fuoco alle 19.00 in una cisterna sotterranea di un grande stabile abbandonato (la 'casa delle cento stanzè) in via Giovanni Consolazione, nel centro storico di Gravina . Il ritrovamento avviene fortuitamente: nella cisterna è caduto un altro bambino, Michelino, 12 anni, precipitato nel pozzo che conduce alla cisterna da un’altezza di 25 metri. Per soccorrerlo, i vigili del fuoco si calano, facendo così la drammatica scoperta. 

- 11 Marzo 2008: Filippo Pappalardi viene scarcerato ma non viene rimesso del tutto in libertà: dopo l’istanza del legale difensore Angela Aliani e nonostante il parere negativo del procuratore Emilio Marzano e del pm Antonino Lupo, il gip Giulia Romanazzi dispone gli arresti domiciliari. Derubrica l’accusa di omicidio e ipotizza invece il reato di “abbandono di minore o persona incapace aggravato da morte successiva”, come stabilito dall’articolo 591 comma 3, che prevede una reclusione da 3 a 8 anni di reclusione. Secondo questa nuova impostazione Pappalardi non ha ucciso i due figli Francesco e Salvatore ma non ha detto tutta la verità e potrebbe avere delle responsabilità in quanto è accaduto. 

- 4 Aprile 2008: Filippo Pappalardi viene rimesso in libertà. Le perizie medico-legali avvalorano l’ipotesi della caduta accidentale. Ciccio è morto per un’emorragia dopo la caduta nel giro di poche ore, Tore è morto nel sonno dopo un’agonia per fame, freddo, sete e per le ferite riportate nella caduta. 

- 24 Luglio 2009: L’inchiesta a carico di Filippo Pappalardi viene archiviata dal gip del tribunale di Bari Giulia Romanazzi. Viene chiuso così ogni possibile profilo penale a carico dell’uomo. Rimane in piedi l’aspetto civile della vicenda con la richiesta di risarcimento danni di 516mila euro del legale Angela Aliani, avanzerà in merito all’ingiusta detenzione 'sancità dalla Corte di Cassazione il 27 maggio del 2008. 

- 21 Febbraio 2012: La Procura di Bari riapre le indagini sulla morte dei fratellini di Gravina in Puglia, morti il 5 giugno del 2006. Indagano la Procura ordinaria e quella dei minorenni sulla base dell’esposto presentato dalla madre di Salvatore e Francesco Pappalardi, 11 e 13 anni, Rosa Carlucci. Secondo la donna cinque ragazzini, all’epoca dei fatti minorenni, erano in compagnia dei figli e saprebbero di più su come morirono.


FONTE LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO




TOMMASO ONOFRI:
DA UNA TRAGEDIA E’ NATO UN BELLISSIMO PROGETTO PER AIUTARE I BAMBINI
Una storia terribile quella del piccolo Tommaso Onofri detto Tommy, che è rimasta nel cuore di tutti gli Italiani. Il bimbo di 17 mesi fu ucciso dopo essere stato rapito.
Il 4 novembre 2009  la Corte d'Appello di Bologna ha confermato l'ergastolo per il muratore siciliano Mario Alessi e i 30 anni di reclusione per la sua ex compagna Antonella Conserva, mentre Salvatore Raimondi, scegliendo il rito abbreviato, era stato condannato in primo e secondo grado a vent'anni per il rapimento, con la morte non voluta dell'ostaggio. "''Non è dato sapere la mano di chi si sia stretta alla gola del piccolo Tommaso, la mano di chi lo abbia colpito con un corpo contundente al capo e al volto", hanno scritto i giudici nelle motivazioni della sentenza di secondo grado. "Non c'é giorno dell'anno in cui io non pensi a Tommy", dice alla Gazzetta di Parma mamma Paola, che da allora con l' associazione 'Tommy nel cuore' cerca di portare un aiuto ad altri bambini. "Abbiamo inviato strumenti musicali alla scuola materna di Onna", tra i paesi più colpiti dal terremoto in Abruzzo; "ora contiamo di mandare anche un personal computer. Occupandomi dei bimbi mi sembra di occuparmi di lui, che a settembre avrebbe compiuto sei anni e avrebbe cominciato ad andare a scuola. Ormai sarebbe quasi un 'giovanotto'". Una messa in ricordo di Tommy sarà celebrata il 28 marzo nella chiesa di Sant'Andrea in Antognano da padre Giacomo Spini: "Lui mi ha sposato, lui ha battezzato Tommy, lui mi è stato vicino in questi quattro anni. Non poteva farlo prima" e così é stata fissata la data di fine mese. Ma alla cerimonia non ci sarà il papà di Tommy, Paolo Onofri, in stato vegetativo dopo l'infarto che lo colpì l'11 agosto di due anni fa mentre era in vacanza in Trentino. Ora è assistito in un letto di un centro specializzato, senza poter parlare o comunicare: "A volte sembra esserci qualche segnale positivo - dice Paola - Penso che nemmeno i medici sappiano con certezza se sia cosciente o no".

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